Pettegolezzi del Monte Lingmeng (III)

Pettegolezzi del Monte Lingmeng (III)
Pettegolezzi del Monte Lingmeng (III)NamePettegolezzi del Monte Lingmeng (III)
Type (Ingame)Oggetto missione
Familyloc_fam_book_family_6969439, Book, Non-Codex Series
RarityRaritystrRaritystrRaritystr
DescriptionUn libro sul folklore e sulle ballate della Vallata Chenyu. Le sue pagine riportano un gran numero di inverosimili leggende del luogo.

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Nella Vallata Chenyu circolano da tempo canzoni che raccontano di un'antica caverna in cui si nascose una Signora dei demoni da un passato ormai fin troppo remoto. Si dice che indossasse una gonna di giada di sangue coagulato e che si appoggiasse al carro lunare da tempo distrutto, sommerso e addormentato sotto una pozza d'acqua nera e senza fondo. In questi eoni che la memoria ha quasi dimenticato, era la padrona della Vallata Chenyu, governava gli uccelli, le bestie e gli Adepti della natura selvaggia della montagna. Inoltre controllava il flusso e il riflusso del Fiume Bishui, e come giudice manteneva l'equilibrio naturale tra mortali e animali. Ma queste sono storie molto antiche, e sebbene tutti, nativi e non, raccontino di come abbia iniziato una guerra a causa di un'ossessione incurabile, prima di essere sconfitta, sigillata e fatta sprofondare in un letargo mortale, i dettagli storici sono al di là di ogni verifica.
L'unico fattore corroborante è questa triste canzone che un tempo cantavano gli abitanti della Vallata Chenyu:
"Sebbene io voglia regalarti delle erbe, chi le lascerà sul banco di sabbia tra le acque?
Dove sventolano ora gli stendardi divini? Il carro è scomparso nell'oscuro bosco di bambù.
Quanto è triste il lamento di Xuanwen, che pensa vicino alla pozza scura."
Gli orgogliosi discendenti del popolo delle montagne ricordano e commemorano ancora la loro divinità perduta? I racconti più vividi sono stati erosi dal tempo, ora si possono a malapena intravedere nella canzone, come una giada verde abbandonata nell'acqua di un ruscello. Forse, come vide un tempo un barcaiolo perduto, si può ancora sentire un cuore antico battere, il sangue di giada pompare, echeggiando in quelle profondità sconfinate.

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