Agenzia Gactotum (VIII)

Agenzia Gactotum (VIII)
Agenzia Gactotum (VIII)NameAgenzia Gactotum (VIII)
Type (Ingame)Oggetto missione
FamilyBook, loc_fam_book_family_1052
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Description"Detto ciò, sembra che per il padrone sia arrivata una nuova stagione degli amori", sussurravano i servitori...
Ma ciò accadde molto tempo dopo.

Item Story

Perroux aprì gli occhi, svegliato dall'accecante luce del sole, e istintivamente iniziò a sfregarseli.
Aveva di nuovo mani e piedi! Non avevano più l'aspetto di pelose zampe di gatto.
Cos'era successo la notte prima? Si sforzò di ricordare.
...Perroux, nei panni di un gatto bianco e nero, aveva guidato la carrozza ed era tornato indietro "trotterellando".
L'orologio non aveva ancora rintoccato le dodici.
Prima che le altre carrozze tornassero, era saltato giù come un normalissimo gatto, ed era tornato all'interno della casa senza farsi notare...
E adesso...? Accidenti! Se il sole era già così alto nel cielo, significava che il suo turno era cominciato da un pezzo!
Balzò giù dal letto e, indossata di nuovo la sua uniforme, tornò a essere l'umile usciere Perroux.

Tuttavia, il portone della dimora del padrone era chiuso a chiave, e mostrava un cartello con sopra scritto "Non si ricevono visite".
"La sua gatta è scomparsa, e il padrone è rimasto talmente sconvolto che si è sentito male ed è svenuto..."
"Era una gatta così bella! Perfino a me piaceva un sacco. Non c'è da stupirsi che i ladri l'avessero presa di mira".
"Povera piccina. Chi altri avrebbe saputo trattarla meglio del padrone?"
Questo era l'argomento di cui i servitori discutevano sussurrando.
Sembra che quel giorno il padrone non avrebbe avuto bisogno di un usciere! Avere un giorno di riposo era per Perroux un'occasione rara, eppure non riusciva a fare a meno di sentirsi profondamente inquieto.
Dove poteva andare? All'Agenzia Gactotum.
Quella notte, e per molte di quelle dopo, Perroux tornò lì dove i netturbini fermano le loro carrozze, scrutando le ombre al di sotto di ogni singolo lampione, ma non trovò più quell'apertura buia che scendeva in profondità.
Anche gli stivali e la maschera erano scomparsi.
Era come se tutte le magie a cui Perroux aveva assistito e i gatti con cui aveva parlato non fossero mai esistiti.
Forse, con la partenza del Gatto Capo soriano, l'Agenzia Gactotum si era sciolta...

Il padrone rimase infermo per tre mesi. Poi, una mattina d'estate, guarì come per miracolo.
Si sentì il padrone canticchiare dalla sua camera da letto. Era una canzone vivace, allegra, il tipo di canzone che i giovani amavano intonare per invitare qualcuno a ballare.
"Perroux, vieni qui". Il padrone lo chiamò con un gesto.
Tu-tum... Tu-tum... Perroux sentì il cuore tornare a pulsargli per l'ansia. Non è che, per caso...?
"Questo abito si è già rovinato abbastanza. Disfatene e va' a comprarmene uno nuovo! Prendine... uno alla moda". Il tono del padrone era gentile.
"Oh..." Perroux si rilassò e uscì dalla stanza portandosi dietro il vecchio abito.
"Strano, il padrone non è sempre stato un tipo piuttosto conservatore e all'antica?" Perroux e gli altri servitori pensarono tutti la stessa cosa.
Un pezzo di carta cadde dalla tasca dell'abito.
Dopo la partenza del soriano, gli altri gatti avevano scritto una lettera al padrone, fingendo di usare la grafia della gatta a pelo lungo, per rassicurarlo del fatto che era sana e salva:
"Io sto benissimo, papà. Ti mando un po' di pesce e carne di topo essiccati. Spero che ti piaceranno.
Inoltre, colei che ti ha mandato l'invito, Lady von Frigga, esiste davvero e prova qualcosa per te. Spero che anche tu troverai qualcuno con cui poter stare".

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