Un cane speciale (XI)

Un cane speciale (XI)
Un cane speciale (XI)NameUn cane speciale (XI)
Type (Ingame)Oggetto missione
FamilyBook, Un cane speciale
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Description"Dovrei imbottire quel tuo pupazzo chiacchierone..." "Bau, bau!" Quel giorno, la giovane sacerdotessa diede al suo leale cane qualcosa di prezioso...

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L'ultimo raggio di sole stava svanendo, e a breve la notte avrebbe inghiottito la foresta.
"È il momento di scambiarci, mia cara sorella."
All'improvviso, Magdalene mise giù Dietrich, che fino a quel momento era stato tra le sue braccia.
"Un'ultima cosa, sorella: ho un regalo per te. Spero che ti piaccia."
Dalle sue dita iniziò a brillare una luce che, a poco a poco, diede forma a un'accecante sfera luminosa. Magdalene aveva appena lanciato un incantesimo di magia bianca.
"Bene, d'ora in poi devi comportarti bene. Shhh, non dire nulla."
"Cosa? Perché fai la misteriosa... Ugh." Prima ancora di riuscire a reagire, Dietrich aveva bofonchiato qualcosa sottovoce e una mano snella gli aveva coperto con forza la bocca, zittendolo.
Un attimo dopo, la ragazza, ora trasformata, gli infilò qualcosa in bocca.
"Che cos'è..."
Era l'elsa della spada di Dietrich.
La stessa spada che un tempo portava al fianco con orgoglio.
"?!"
Istintivamente, Dietrich aprì la bocca per dire qualcosa.

"Mordila, se vuoi sopravvivere." Nottfriga alzò una mano, e il collare di Dietrich divenne sempre più stretto, dandogli la sensazione di soffocare. Incapace di resistere, non poté far altro che mordere, come da ordini.

"Ascolta attentamente: tra un attimo, dovrai proteggerti con questa spada. Per quanto tu sia un moccioso ignorante, inutile e viziato, mi metteresti in grossi guai se morissi qui", disse Nottfriga a bassa voce, alzando la testa di Dietrich. "Dopotutto, devo ancora finire di darti una bella lezione, e se morissi così facilmente mi rovineresti tutto il divertimento."
La strega della notte smise di parlare e tirò via la mano per aggiustarsi gli abiti.
Il collare si allentò, tornando della solita misura. L'aria gli entrò subito nella bocca e nelle narici, riempiendogli di nuovo i polmoni. Tuttavia, Dietrich non osava allentare la presa della mascella sulla spada, quindi doveva farsi bastare la poca aria che riusciva a respirare.

Ben presto, udirono un trambusto in lontananza...

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